La disfagia
12.08.2013 19:37Deglutiamo talmente spesso, più di mille volte al giorno, e in modo inconsapevole da non renderci conto di quanto questo meccanismo sia complesso e di quanti muscoli, 25, e nervi cranici, coinvolga. L'alterazione di questo delicato processo può interessare uno o più delle fasi in cui essa avviene: quella orale, quella orofaringea e quella esofagea.
Nella valutazione del paziente è importante individuare quale delle fasi è alterata e in che misura, questo sia ai fini riabilitativi, sia per fornire indicazioni sulla consistenza degli alimenti somministrabili (liquidi, semiliquidi e solidi).
Il rischio maggiore non è solo, come comunemente si crede, il soffocamento, ma l'aspirazione di cibo nelle vie respiratorie la cui sequela più importante è la polmonite ab-ingestis.
Questa patologia, che può impedire la corretta deglutizione di cibi liquidi, semi-liquidi e solidi, può essere determinata da un disturbo di tipo neurologico (stroke o trauma cranico), all'età avanzata, da malformazioni o interventi chirurgici che alterano le vie deglutitorie, da malattie progressive (SLA, Morbo di Parkinson, etc...) o neoformazioni.
Sono rari, dunque, i casi in cui la soluzione del problema è di tipo chirurgico, in tutti gli altri casi la competenza della riabilitazione è del logopedista supportato dal medico foniatra.
Dopo la valutazione preliminare del paziente viene steso il piano di trattamento. Non tutti i pazienti possono alimentarsi per via orale (talvolta è necessario utilizzare il sondino naso-gastrico o la PEG), ma ciò non pregiudica l'avvio del trattamento riabilitativo che mira a ripristinare il corretto funzionamento del processo o a compensarne i deficit. Gli esercizi svolti durante la terapia hanno lo scopo di rafforzare e migliorare la coordinazione dei muscoli e delle strutture implicate nella deglutizione, nel rieducare, laddove necessario, il meccanismo della tosse che rappresenta una difesa delle vie respiratorie, e la coordinazione respirazione e deglutizione. In caso di necessità vengono impostate manovre che facilitano la deglutizione o posture protettive e facilitanti. Particolarmente importante il ruolo del counselling ai familiari e ai care-giver, nella mia esperienza questi tendono spesso a sottovalutare il problema rischiando di complicarlo o aggravarlo.
La terapia può essere inficiata dalla scarsa collaborazione del paziente a causa della degenerazione cognitiva legata ad alcune patologie.
Tag:
———
Indietro